L’uomo ha vissuto intensamente: ha gioito per la nascita della vita, e’ rimasto entusiasta guardando l’orizzonte, poi, da maturo ha conosciuto la realta’, con il dolore e la paura dentro ha terminato il suo tempo. La sua vita era inutile fin quando non ha creato l’oggetto feticcio, l’inutile che era sublime, l’organico amante di se stesso, lo strumento magico che lo ha condotto in un vortice per il raggiungimento dell’estasi.
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