LA GLICINE CHE E' IN ME
Frutto di meditazione e lavoro introspettivo iniziato con una lettura di una fiaba ellenica.
Questa storia ellenica narra di una povera fanciulla che viveva in un disperso villaggio di un'isola greca.
Era una giovane molto sensibile e cortese, che viveva il suo dramma interiore nella solitudine su uno scoglio.
Pregava e piangeva disperatamente perché si sentiva brutta, inadeguata, inetta, non amata, non vedeva bellezza in lei, ma solo miseria la stessa in cui viveva.
E le sue lacrime fluivano giorno dopo giorno e andavano ad ingrossare il mare, sino a che, una divinità dell'Olimpo sentì il suo pianto e le sue preghiere e si commosse.
Trasformò le sue lacrime in fiori di glicine e il suo corpo ne divenne la pianta.
Il glicine è simbolo del legame, in quanto per crescere ed avere forma ha bisogno di un sostegno esterno, come per una persona-glicine che cerca sostegno (in una persona come il padre o la madre, un ideale politico o religioso ect..ect), in floriterapia infatti tutte le essenze dei rampicanti vengono utilizzate per trattare personalità dall'Io fragile.
E’ un percorso di consapevolezza che porta a guardare in faccia con amorevole onestà le proprie fragilità interiori.
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